Cuore assoluto della Cristianità, la basilica di San Pietro in Vaticano ospita tutte le principali manifestazioni del culto cattolico, dai riti di celebrazione alla proclamazione dei nuovi papi, dalle esequie dei pontefici defunti alle canonizzazioni dei santi. L’imponenza monumentale e assoluta della struttura rappresenta la magnificenza della Chiesa, in piena linea con la grandeur dei pontefici rinascimentali ed è tale che il fedele ne resta smarrito.
A volerla fu papa Giulio II, che ne avviò i lavori il 18 aprile 1506 sulla preesistente basilica fatta costruire da Costantino sul luogo di sepoltura di San Pietro: fu conclusa nel 1626, durante il pontificato di papa Urbano VIII, mentre la sistemazione della piazza andò avanti per altri quarant’anni.
Nulla è rimasto della costruzione iniziale, che era tipica delle basiliche paleocristiane appena inaugurate: cinque navate coperte da soffitto ligneo, e all’interno una teoria di 120 altari di cui 27 dedicati alla Vergine. Già Niccolò V aveva pensato a un restauro, ma fu Giulio II della Rovere a decidere di trasformare l’edificio in una basilica colossale, la più grande della Cristianità. Affidò i lavori a Donato Bramante, che ideò la basilica a pianta centrale; in seguito però il progetto fu rivisto e ampliato da altri architetti tra cui il Sangallo fino all’intervento decisivo di Michelangelo, che contrappose all’algido equilibrio rinascimentale tutta la forza e la drammaticità che derivavano dal suo genio, con una cupola ispirata direttamente a quella fiorentina del Brunelleschi.
Alla sua morte i lavori furono continuati da Carlo Maderno, mentre il progetto della piazza con il monumentale doppio colonnato fu realizzata da Gian Lorenzo Bernini, sotto Alessandro VII, tra il 1657 ed il 1667. All’interno, tantissimi capolavori e testimonianze storiche legate ai papi (a cominciare dalle loro tombe nelle Grotte Vaticane) rendono la visita suggestiva e indimenticabile. Il vertice è rappresentato dal baldacchino a colonne ritorte del Bernini che sovrasta l’altare papale, dalla Cupola e soprattutto dalla Pietà di Michelangelo, che si trova nella prima cappella a destra: realizzata dall’artista appena
ventenne e unica opera da lui firmata, racchiude in una struttura piramidale meravigliosamente modellata il dramma della morte del Salvatore e il dolore della Madre con un naturalismo sconvolgente mai osservato prima.