Buffy l’ammazzavampiri: quando la “cacciatrice” rivoluzionò la TV

Buffy The Vampire Slayer (da noi Buffy l’Ammazzavampiri) compie 26 anni. Quasi un quarto di secolo per una serie che ha rivoluzionato il piccolo schermo.

Era infatti il 1996 quando Joss Whedon (inseguito regista di film campioni d’incassi come Avengers) lanciò la puntata pilota di un teen horror drama, una fiction che univa elementi tipicamente adolescenziali all’horror e al soprannaturale.

Un genere  molto in voga negli Anni ’90. Sempre nel 1996 Wes Craven lanciò l’immortale Scream, capostipite di una quadrilogia conclusasi nel 2011. E ancora So cosa hai fatto, Final Destination, Urban Legend e i relativi sequel  resero il teen horror un riferimento fra gli adolescenti di tutto il mondo.

Diverso dai prodotti 80s I racconti della cripta e  Ai confini della realtà (remake di una serie degli Anni ’50), decisamente più “spinto” di Twilight, Buffy è una sorta di Beverly Hills popolato da streghe, vampiri e demoni d’ogni sorta. E con personaggi “spendibili”, cioé non ragazzi perfetti semmai pieni di complessi, paure, ansie tali da avvicinarli e da farli sentire familiari al giovane pubblico cui la serie era destinata.

Buffy the Vampire Slayer è stata lanciata ufficialmente il 10 marzo 1997. Dicevamo con un po’ di titubanza: il naufragio commerciale del film omonimo del 1992 con Kristy Swanson, Donald Sutherland, Rutger Hauer e Luke Perry aveva fatto sorgere dubbi sulla “cacciatrice”. E invece il successo fu enorme…

Proprio il cocktail di elementi proposto da Whedon colpì pubblico e critica. Si rideva delle disavventure degli improbabili amici di Buffy, si seguivano con suspence le battaglie fra bene e male sul ciglio della “Bocca dell’Inferno”, ci si immedesimava nell’incapacità dei protagonisti a comunicare con i genitori, ad avere buoni voti e insieme una vita sociale gratificante. E, cosa non di secondo piano per l’età, si sentivano proprie gioie e dolori delle prime relazioni sentimentali. Che in Buffy, peraltro,sono una sciagura quasi peggiore dei vampiri! Non solo. La serie anticipa temi oggi comuni, ma all’epoca ancora tabù come il rapporto gay fra le streghe Willow e Tara.

Trasmessa in Italia dal 2000 al 2005, in realtà la serie finì negli USA nel 2002. Le avventure della “cacciatrice” proseguirono in parte nello spin-off Angel che, suo malgrado, non riusciva a conservare lo stesso fascino della serie canonica.

L’episodio pilota è un vero tuffo negli Anni ’90: atmosfere, acconciature, look, la stessa qualità del video (VHS) ricordano un’adolescenza pre (ma molto pre!) streaming.

Lo scorso maggio Whedon ha annunciato un probabile ritorno della “cacciatrice”, ma senza Sarah Michelle Gellar. E forse con il volto di una ragazza afro-americana. D’altronde ogni serie segue il trend del suo tempo: negli Anni ’90 l’icona femminile a stelle e strisce era la bionda cheerleader della Sunnydale High School. Ai giorni nostri, un volto che rifletta l’attualità delle battaglie per la parità dei sessi e per i diritti civili.

Non sappiamo come quale possa essere l’eventuale reazione dei fan, ma siamo consapevoli che i remake (o i reboot) sono generalmente molto rischiosi. L’effetto nostalgia da un lato e il fatto di essere ormai abituati ad aver visto quasi tutto, possono compromettere il futuro di una serie già dalle prime puntate.

L’auspicio è che non ciò non avvenga per Buffy, l’Ammazzavampiri che ha rivoluzionato il piccolo schermo!

 

 

 

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(Fonte immagine di sfondo: qui )

 

Marco Petrelli

Nato a Terni, una laurea in Storia e una in Storia e politica internazionale, è giornalista e fotoreporter. Si occupa di difesa, esteri e reportage... questi ultimi di solito caratterizzati da un bianco e nero ad alto contrasto. Collabora, fra gli altri, con BBC History, AeroJournal, Affari Internazionali. Amante del cielo, ha dedicato due titoli alla storia aeronautica.

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