Tra i simboli più noti d’Italia c’è certamente il Campanile di San Marco a Venezia. In posizione isolata rispetto all’omonima cattedrale, è conosciuto dai veneziani come “el parón de casa” (“il padrone di casa“), in virtù della sua maestosità. Raggiunge infatti i 98,6 metri d’altezza, dato che lo posiziona tra i campanili più alti d’Italia e come il punto più alto in assoluto di Venezia, di cui è sicuramente il monumento principe.
La sua costruzione fu avviata nel IX secolo con funzione di faro e torre di avvistamento e fu più volte rimaneggiata, assumendo le attuali forme nel XII secolo, quando il doge Domenico Morosini lo volle rendere simile al campanile di Aquileia. Nei secoli successivi il campanile funse da parafulmine naturale venendo diverse volte colpito dai fulmini e successivamente sempre rinforzato.
Il 14 luglio del 1902, tuttavia, dopo una serie di segnali preoccupanti, il campanile crollò su se stesso. I lavori per il suo rifacimento, identico all’originale, durarono fino al 1912. Furono anche restaurati i leoni che erano stati danneggiati durante la dominazione austriaca.
Dal carnevale del 2001 è tornato il tradizionale e mozzafiato “Volo dell’angelo” o “Volo della colombina”: una ragazza, eletta reginetta del carnevale, viene calata con una fune dal campanile al Palazzo Ducale.