Intorno al 1090-1100, il nobile normanno Riccardo d’Altavilla, meglio noto come Riccardo Siniscalco, fece erigere un castello a Gioia del Colle, ampliando una precedente costruzione bizantina del IX secolo. Tornato dalla Sesta Crociata nel 1229, Federico II ne promosse la rifondazione secondo la planimetria tipica delle sue costruzioni: pianta quadrangolare, cortile interno e torri angolari.
La struttura, a due piani, rivela un sontuoso stile composito, che mescola diligentemente elementi occidentali e tendenze islamiche, forme austere e leggiadri ornamenti. Nell’ampio cortile interno, soffermate la vostra attenzione sulle ricercate decorazioni di caccia della scalinata, che ricordano la passione venatoria del sovrano. Degna di nota è anche la raffinata e solenne Sala del Trono, ricostruita intorno al 1907. Il luogo più misterioso del castello, invece, è la Torre dell’Imperatrice, dove tradizione (quasi sicuramente infondata) vuole che Federico II abbia fatto imprigionare l’amante Bianca Lancia.
Secondo alcune fonti, la ragione di tale brutalità fu una forte gelosia del sovrano, secondo altre, una punizione per un presunto tradimento. La nobildonna, che gli diede tre figli, Costanza, Manfredi e Violante, divenne sua moglie in articulo mortis nel 1250 circa. Oggi il castello ospita, al piano terra, il Museo Archeologico Nazionale della città.