C’è un borgo in Italia che sta morendo. E non è (solo)un modo di dire. Si tratta di Civita di Bagnoregio, chiamato appunto “il paese che muore” nell’alto Lazio, al confine con l’Umbria, all’interno della Valle dei Calanchi, in provincia di Viterbo. Deve il suo soprannome alla precarietà strutturale della sua condizione, dovuta al fatto di essere stata costruita sul tufo. Una precarietà che ha portato al progressivo svuotamento del paese.
La sua storia inizia con gli Etruschi e conservavarie case medievali, la chiesa di San Donato, il Palazzo Vescovile, un mulino del XVI secolo e soprattutto la casa natale di san Bonaventura, il celebre mistico autore dell’Itinerarium mentis in Deum. Suggestiva è anche la porta di Santa Maria, con due leoni che tengono tra le zampe una testa a ricordo di una rivolta
popolare degli abitanti contro la famiglia orvietana dei Monaldeschi