Clima: cos’è stata la “Piccola era glaciale”?

Quando si parla di “Piccola era glaciale” si fa riferimento a un periodo della storia climatica della Terra durato dalla metà del XIV alla metà del XIX secolo, caratterizzato in Europa (per le altre aree del pianeta i dati sono meno affidabili) da una significativa riduzione della temperatura media, in contrasto con il periodo precedente (“Periodo caldo medioevale“). Dal 1300 assistiamo infatti a un graduale avanzamento di ghiacciai alpini e alla formazione di nuovi.

Il fenomeno si è esaurito, dopo aver raggiunto il suo massimo, intorno al 1850. Da allora le temperature hanno iniziato a crescere nuovamente, causando la progressiva riduzione della superficie del ghiaccio, che continua ancora oggi (e negli ultimi anni ha subito una notevole accelerazione). Sebbene sull’argomento si discuta ancora, siamo in grado di proporre alcune spiegazioni sul perché si sia verificata questa Piccola era glaciale.

Immagine via Creative Commons, autore Global Warming Art

Un aspetto da considerare è l’attività solare. Nel corso di quei secoli, infatti, si è potuta riscontrare una significativa riduzione (in special modo tra il 1645 e il 1715, cosiddetto Minimo Maunder) del numero di macchie presenti sulla superficie del Sole (in certi periodi erano assenti), a testimonianza di una ridotta attività termonucleare della nostra stella. Un’altra spiegazione è quella legata all’aumento dell’attività vulcanica sul Pianeta che può aver contribuito all’aumento delle emissioni di ceneri e anidride solforosa in grado di riflettere la luce del sole.

Altri studiosi si sono concentrati invece sul rallentamento della circolazione termoalina (lo spostamento delle masse d’acqua oceaniche causato dalla variazione di densità): un fenomeno innescato probabilmente dallo scioglimento dei ghiacci nel “Periodo caldo medioevale” e la conseguente immissione di grande quantità di acqua fredda negli oceani. Ciò avrebbe influenzato la Corrente del Golfo che nell’emisfero settentrionale favorisce alla presenza di un clima temperato.

Antonio Landini

Storico del Vicino Oriente antico con profilo archeologico ha preso parte a diversi scavi nella regione (Grecia, Turchia, e Asia Centrale), specializzandosi in particolare nell’area iranica dell’Età del Bronzo medio-tardo. Lavora nel mondo dell’editoria. Da alcuni anni partecipa inoltre a un progetto di studio incentrato sullo sviluppo delle società nomadiche dell’Asia centrale, partecipando a missioni esplorative nel Kazakistan meridionale.

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