“In questo periodo meraviglioso per l’Italia, che durò circa un secolo, compreso tra la seconda metà del Quattrocento e la prima del Cinquecento, sembrerebbe che, per qualche strana ed insolita munificenza della fortuna, l’Italia desse una così ricca fioritura di genio, da esaurire in tale sforzo la sua potenza creatrice”. Sono le parole di Evelyn Franceschi Marini, una storica dell’arte che per tutta la vita fu ammaliata dal Rinascimento italiano. Trascorsi più di cent’anni da questa “dichiarazione d’amore”, molto è stato scoperto sulle ragioni per cui un tale miracolo artistico e culturale prese corpo proprio nel nostro Paese.
Il dossier di questo numero non racconta la storia di Leonardo, Michelangelo e Raffaello, ma il motivo per cui questi artisti straordinari, insieme a tanti altri le cui opere riempiono i musei di mezzo mondo, vissero tutti nell’arco di un paio di generazioni e più o meno negli stessi luoghi. Insomma, come si verificò questo miracolo italiano? Perché proprio da noi? Quali furono le circostanze straordinarie che permisero una fioritura tanto eccezionale? E potrebbero verificarsi ancora? Perché ciò avvenga, come vedremo, ci vorrebbe una combinazione rarissima di condizioni politiche, sociali e culturali, che per il momento sembra decisamente inverosimile. Ma la Storia è prodiga di miracoli e quello italiano è un popolo talmente bizzarro e indisciplinato che, anche solo per farla in barba alle probabilità, potrebbe decidere di stupire il mondo per l’ennesima volta.