Corazzieri: le origini del corpo al servizio del Quirinale

L’occasione per inquadrare il corpo dei corazzieri risale al 1868, quando il principe Umberto di Savoia, l’erede al trono, sposò la cugina Margherita di Savoia. Furono scelti 80 carabinieri a cavallo provenienti da diverse legioni (Firenze, Milano e Bologna), ritenuti in possesso delle qualità fisiche necessarie a salvaguardare l’incolumità del futuro re e vennero dotati di lucenti corazze che ricordavano quelle indossate, nel Cinquecento, dalla guardia del duca Emanuele Filiberto “Testa di Ferro”.

Il reparto non fu sciolto al termine della cerimonia, ma a esso furono affidati i compiti di protezione del sovrano e degli appartamenti reali. Il Reggimento Corazzieri è composto da carabinieri alti non meno di 1,90 m, di indubbie qualità morali e con un eccellente stato di servizio, che siano non solo esperti cavalieri ma anche motociclisti altrettanto abili (la scorta può svolgersi in sella alle enormi Moto Guzzi California). I corazzieri furono sciolti dal giuramento alla monarchia il 13 giugno 1946 dall’ultimo re d’Italia, Umberto II, all’atto di lasciare il Paese prima di essere esiliato in Portogallo. Due anni più tardi i corazzieri tornarono in Quirinale per assolvere ai loro compiti con la nomina di Luigi Einaudi a presidente della Repubblica Italiana.

 

Immagine via carabinieri.it

Mario Sprea

Giornalista professionista, direttore di diverse testate settimanali e mensili, autore di numerosi libri di narrativa, studioso e ricercatore di Storia delle religioni, esperto di divulgazione storica, responsabile di numerose riviste di Storia.

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