1896-1998: 122 anni di prestito bibliotecario in un antico registro che, pagina per pagina, racconta storia e gusti degli allievi del Liceo Ginnasio “Gaio Cornelio Tacito” di Terni. Un volume in carta pregiata e con un datario fermo al 1800: convinto, forse, di non vedere il XX Secolo, il tipografo ha inserito in alto a destra “18…” nelle centinaia di pagine che compongono il librone, tuttora presente e disponibile in biblioteca quasi che il suo compito di annotare i volumi in “uscita” e in “entrata” non si sia mai esaurito.
Si parlava di tendenze: già, perché i testi presi in prestito riflettono gli eventi che hanno segnato il Novecento, dal Fascismo al Sessantotto passando per la Seconda Guerra Mondiale.
Ad esempio, nell’anno scolastico 1939-1940 c’è chi non manca di portarsi a casa il dizionario di tedesco. Allora Italia e Germania sono alleate e mentre i ragazzi, al “Tacito”, riaprono il leggendario “Rocci” (vocabolario Greco-Italiano) la Wehrmacht a occidente e l’Armata Rossa a oriente occupano la Polonia, mettendo ko l’esercito di Varsavia e chiudendo scuole e università.
In Italia però la mobilitazione per il conflitto arriverà solo nove mesi più tardi, pertanto nell’autunno del ’39 nessuno pensa alle sciagure che l’entrata in guerra porterà con sé anzi! La frequenza dei prestiti palesa una certa tranquillità della popolazione studentesca…
Serenità destinata a sparire nel 1944 e nel 1945: a Terni sono da poco giunti gli Alleati (13 Giugno), inseguito ad una intensa campagna di bombardamenti aerei che hanno ucciso centinaia di persone, gettando letteralmente in mezzo ad una strada intere famiglie che si sono ritrovate sfollate e senza mezzi di sostentamento. A scuola, chiaramente, non vanno tutti tanto che per un intero anno scolastico è sufficiente mezza pagina di registro.
E’ con la ripresa economica del dopo-guerra che il “librone” si ripopola delle firme di allievi che prendono in prestito i testi più disparati, da quelli legati al programma di studio (lingua e letteratura latina e greca) ai romanzi, questi ultimi in crescita nella seconda metà degli Anni Sessanta quando la Contestazione infiamma scuole ed atenei.
Ma oltre alle tendenze, a evidenziare il cambiamento dei tempi c’è la grafia: man mano che ci si avvicina ai Novanta, infatti, le annotazioni sono fatte in stampatello, senza sbavature e soprattutto leggibili a differenza del ricercato corsivo dei decenni precedenti, tracciato con pennino e calamaio. Che invenzione la penna a sfera!
Altro elemento che “racconta” il tempo che fu del Liceo è la durata del prestito, che nel 1896 è di 8 mesi contro i 30 del nostro tempo. Perché? Difficile a dirsi, probabilmente per permettere ai ragazzi di studiare su materiale fornito dalla scuola, alleggerendo così il carico economico delle famiglie. Un bel pensiero… ora infattibile: allora il corpo studentesco era molto ridotto (la Legge Coppino imponeva l’obbligo scolastico fino alla 3° elementare) e quindi il liceo poteva mettere a disposizione il suo patrimonio bibliografico alle poche decine di allievi, numero oggi pari ad una sola classe.
Dal 1936 il Liceo “Tacito” è un simbolo della città e del suo centro storico: insieme a Palazzo Bazzani e alla Casa del Combattente, l’imponente struttura in stile razionalista è una delle poche testimonianze perfettamente conservate della Terni degli Anni Trenta e al cui interno sono a loro volta conservati preziosi documenti fra i quali i registri docenti delle prime decadi del Novecento. Oggetti di elevato valore storico, certo, ma mai quanto il librone che, in un solo tomo, tramanda 1 secolo e 22 anni di storia locale e di culturale dal 1° di Novembre 1896, con gli esercizi del latinista Giovanni Battista Gandino, fino al 5 Agosto del 1998 con “Il mondo come volontà e rappresentazione” di Arthur Schopenhauer.
(Fonte immagine di sfondo: http://www.tacitotr.gov.it/le-origini.html)