Gli Egizi e quei rapporti complicati con i popoli confinanti

L’ Egitto ebbe sempre rapporti difficili con i popoli confinanti. Le relazioni più costanti erano con i Nubiani, gli abitanti della regione meridionale che apriva le porte dell’Africa e garantiva all’Egitto una quota importante della sua ricchezza. Verso di essi, tuttavia, gli Egizi adottarono un atteggiamento di tipo colonialista. Nel I millennio a.C. furono però i faraoni neri della Nubia a regnare sull’Egitto.

Minor interesse gli Egiziani mostrarono verso i Libici, da cui più che altro ritenevano di doversi difendere fino a quando, sempre in età tarda, questi riuscirono a diventare anch’essi faraoni. A est, il Sinai era la porta per l’Asia: gli Egizi costruirono muri e fortezze per difendere questa cruciale via di collegamento, dalla quale potevano arrivare concreti pericoli, ma che servì loro per costruire il loro impero sul Medio Oriente.

La regione era popolata, allora, di città-Stato cananee e siriache, alle cui spalle sorgevano gli imperi di Babilonesi (accanto, un particolare del Codice di Hammurabi), Assiri, Mitanni e Ittiti: con tutti costoro gli Egizi si confrontarono continuamente, alternando scambi commerciali e lotte per il predominio.

 

Immagine via commons.wikimedia.org

Note: della civiltà egizia si parla compiutamente nell’ultimo numero di Conoscere la Storia, attualmente in edicola

Osvaldo Baldacci

Nato nel 1972 a Roma, dove vive e lavora, giornalista professionista, laureato in Lettere-Archeologia presso l’Università La Sapienza di Roma, scrive da vent’anni sulla stampa quotidiana, è analista di geopolitica, collabora con riviste di divulgazione soprattutto storica. La storia è la sua passione totalizzante, da sempre.

Articolo Precedente

Specnaz: chi sono e come operano i reparti speciali russi

Articolo successivo

Simmachìa Ellenon