L’ Egitto ebbe sempre rapporti difficili con i popoli confinanti. Le relazioni più costanti erano con i Nubiani, gli abitanti della regione meridionale che apriva le porte dell’Africa e garantiva all’Egitto una quota importante della sua ricchezza. Verso di essi, tuttavia, gli Egizi adottarono un atteggiamento di tipo colonialista. Nel I millennio a.C. furono però i faraoni neri della Nubia a regnare sull’Egitto.
Minor interesse gli Egiziani mostrarono verso i Libici, da cui più che altro ritenevano di doversi difendere fino a quando, sempre in età tarda, questi riuscirono a diventare anch’essi faraoni. A est, il Sinai era la porta per l’Asia: gli Egizi costruirono muri e fortezze per difendere questa cruciale via di collegamento, dalla quale potevano arrivare concreti pericoli, ma che servì loro per costruire il loro impero sul Medio Oriente.
La regione era popolata, allora, di città-Stato cananee e siriache, alle cui spalle sorgevano gli imperi di Babilonesi (accanto, un particolare del Codice di Hammurabi), Assiri, Mitanni e Ittiti: con tutti costoro gli Egizi si confrontarono continuamente, alternando scambi commerciali e lotte per il predominio.
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