“Il Sangue dell’Arma”. Fabrizio Carloni e il sacrificio dei carabinieri nella Sicilia di Giuliano

Il Sangue dell’Arma.  Separatismo, banditismo e le stragi dei Carabinieri. Sicilia 1943-1950 (Ugo Mursia Editore, dicembre 2019) è il nuovo saggio di Fabrizio Carloni, storico e giornalista napoletano, già autore fra gli altri di studi sullo sbarco in Sicilia e sul Corpo di Spedizione Francese in Italia. Nonché di diverse altre pubblicazioni di Storia militare.

Lo studioso stavolta ha rievocato una pagina dimenticata del passato prossimo italiano. Il sacrificio dei militari dell’Arma dei Carabinieri in Sicilia fra il 1943 (anno dello sbarco e dell’Armistizio) e il 1950, quando il Bandito Giuliano muore assassinato.

Sette anni di morti: prima i soldati anglo-americani ai quali i carabinieri si oppongono. Agli inizi dell’Operazione Husky, infatti, e fino all’8 settembre gli Alleati sono ancora nemici. E a fronte del veloce collasso delle difese isolane i carabinieri, con finanzieri e poliziotti, si oppongono come possono all’avanzata nemica. Vicende come Passo Piazza e Chiusi Gesso ne sono tragica testimonianza: nel primo caso si tratta di una esecuzione vera e propria condotta da paracadutisti americani, nel secondo gli autori sono soldati germanici sorpresi a rubare… e che si “liberano”, a colpi di mitra, dei militari italiani chiamati per fermarli.

Alla fine delle ostilità segue una stagione di profonda crisi per la Sicilia. L’isola è segnata dalla fame, dalle tensioni sociali, dal separatismo dell’EVIS (Esercito Volontario Indipendenza della Sicilia) e dal banditismo, fenomeno criminali che avrà il volto di Salvatore Giuliano.

Ed è proprio la Banda Giuliano a colpire una compagnia di carabinieri (Strage di Bellolampo) nell’agosto del ’49, lasciando sul campo 7 servitori dello Stato e ferendone altri 10.

Un capitolo mai completamente affrontato, specie in un unico volume capace di restituire luce ad un periodo storico in fondo vicino ma che appare oggi lontanissimo. La Sicilia della fine degli Anni ’40 appare ai nostri giorni come un mondo antichissimo ed è difficile ora pensare che al tempo fosse un vero e proprio Far West dove l’Arma  è l’unica espressione della legalità e dello Stato. E per questo duramente colpita, sia dagli indipendentisti sia da organizzazioni criminali come la Banda Giuliano.

 

 

 

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(Fonte immagine di sfondo: https://www.indygesto.com/dossier/5975-tra-brigantaggio-e-mafia-la-parabola-del-bandito-pugliese)

 

Redazione Conoscere La Storia

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