Se il Moulin Rouge è “la Paris qui danse”, la Rotonda a Mare di Senigallia è “la histoire qui danse”. Realizzata nel 1932, è ad oggi icona, di lusso, della Spiaggia di Velluto come la cittadina marchigiana è nota in Italia… e non solo.
L’idea di uno “spazio sul mare” deriverebbe, in realtà, a ben prima degli Anni Trenta. Già sul finire dell’Ottocento, infatti, in prossimità dell’attuale Rotonda vi era una piattaforma su palafitte destinata ad ammirare il mare o danzare… sospesi sui flutti.
Fu, tuttavia, nei Trenta che l’Azienda Autonoma Stazione di Cura e Soggiorno (prima in Italia, insieme a Cortina d’Ampezzo) che venne l’idea di un’opera in muratura. Qualcosa che, insieme ad intrattenere, desse anche idea di lusso, di classe e insieme di spensieratezza.
Va bene, erano gli anni delle colonie marine e delle primissime forme di turismo di massa, ma quella struttura voleva forse dare un che in più… che fu subito colto dagli stessi regnanti sabaudi: il Principe Umberto vi si recò in visita nell’estate del 1935, ad appena due anni dalla sua inaugurazione.
Simbolo della “dolce vita senigalliese” negli Anni ’50 e ’60, negli Anni Novanta la Rotonda conobbe un declino culminato con anni di chiusura. Fino ad una nuova vita nei primi Duemila: completamente restaurata e destinata a precisi eventi culturali, è tornata agli antichi fasti grazie soprattutto al Summer Jamboree e alla sua edizione invernale, il Winter Jamboree.
E’ possibile anche celebrare matrimoni, di rito civile, con sullo sfondo cielo e mare…
________________
(Immagine di sfondo: La Rotonda a Mare di Senigallia nel dicembre 2015. Fonte: proprietà dell’Autore)