Valle dei Templi: la più maestosta testimonianza della Magna Grecia

La Valle dei Templi di Agrigento, Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO dal 1997, è la più affascinante e maestosa testimonianza che la Magna Grecia ci abbia lasciato in eredità. Definita dal poeta greco Pindaro come la “più bella città abitata dai mortali”, la polis fu fondata, con il nome di Akragas, intorno al 581 a.C. da coloni provenienti da Gela. Venne conquistata nel 210 a.C dai Romani, che la ribattezzarono Agrigentum.

Di questa potente e florida realtà rimangono ancora eccezionali e imperdibili monumenti, principalmente templi. Il Tempio di Hera Lacinia (o di Giunone, nella versione latina) fu edificato nel V secolo a.C. e, dopo essere stato incendiato dai Cartaginesi nel 406 a.C., fu ricostruito dai romani. Oggi conserva ancora il colonnato nord con architrave e parte del fregio. Composto da 6 colonne sui lati brevi e 13 su quelli lunghi, era estremamente simile al contemporaneo Tempio della Concordia. Questo è l’attrazione più superba dell’area archeologica e, probabilmente, rappresenta anche uno degli edifici dorici meglio conservati al mondo. Dalla pianta rettangolare allungata, il Tempio di Eracle (Ercole) risale al VI secolo a.C. e dovrebbe essere il più antico della Valle.

Delle 38 colonne che lo sorreggevano, ne sono state restaurate e ricostruite 9, possenti e pittoresche. Il Tempio di Castore e Polluce, del V secolo, ne possiede solo quattro, che si stagliano tra le rovine in maniera talmente armoniosa da essere uno degli sfondi più mozzafiato dell’area. Del Tempio di Zeus (Giove) non è, purtroppo, rimasto quasi niente. Esso, edificato quasi sicuramente per celebrare la vittoria di Himera del 480 a.C., doveva essere uno dei più grandi del tempo. A prova della sua imponenza, però, basta uno dei suoi reperti: un colossale Telamone, ossia una grossa scultura dalle forme maschili utilizzata con funzione di colonna, di oltre 7 m d’altezza. Il Santuario delle Divinità Ctonie, del VI-V sec. a.C., era un’area sacra dove sorgevano tempietti, altari e recinti in onore di Demetra e Persefone. È da visitare anche il Museo Archeologico e i resti del poco distante quartiere ellenistico-romano.

 

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Redazione Conoscere La Storia

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