La Villa Reale o Reggia di Monza fu costruita, all’interno di uno spettacolare parco, su un progetto dell’architetto Giuseppe Piermarini per volontà dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria tra il 1777 e il 1780. L’imperatrice voleva realizzare una residenza estiva per il figlio Ferdinando d’Asburgo, governatore generale della Lombardia austriaca.
Piermarini progettò un edificio in stile sobrio e neoclassico, ma comunque ispirato nelle dimensioni e nella disposizione alla grandiosità della reggia borbonica di Caserta, alla cui realizzazione aveva partecipato come allievo del Vanvitelli. Al corpo centrale di rappresentanza furono poi aggiunte due ali laterali e altre due sezioni perpendicolari al corpo principale, che furono destinate alla servitù, alle stalle e agli attrezzi, per un totale di quasi settecento stanze.
Con l’incoronazione dell’imperatore francese Napoleone Bonaparte a Re d’Italia nel 1805, la Villa divenne residenza del figliastro Eugenio di Beauharnais. La caduta del Bonaparte e la Restaurazione ridiedero il possesso della Reggi agli austriac, che con l’Unità d’Italia la persero a favore dei Savoia.
La Reggia fu teatro di uno degli eventi più drammatici della dinastia sabauda: l’assassinio, proprio a Monza, di Umberto I per mano dell’anarchico Gaetano Bresci. Il figlio, Vittorio Emanuele III, decise di abbandonare la villa e successivamente la donò ai comuni di Monza e Milano. La riapertura al pubblico, in tutto il suo splendore, della Villa Reale di Monza (che si trova all’interno del parco recintato più grande d’Europa) dopo anni di totale incuria e un corposo intervento di restauro è del 2014.
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