È il 22 maggio del 1939 quando, a Berlino, all’interno della Cancelleria del Reich, viene siglato il Patto d’Acciaio: la formalizzazione dell’alleanza militare e politica tra la Germania nazista e il Regno d’Italia. Le parti contraenti si impegnavano a fornire ogni tipo di supporto diplomatico nel caso in cui fossero stati messi in pericolo i reciproci “interessi vitali“, promettendosi altresì di intervenire militarmente a supporto dell’alleato in caso di conflitto.
A siglare il patto furono Galeazzo Ciano, ministro degli Esteri, per l’Italia, e Joachim Von Ribbentrop, suo omologo tedesco. Anche Adolf Hitler era presente.
L’incipit dell’accordo era il seguente: “Sua Maestà il Re d’Italia e di Albania, Imperatore d’Etiopia, e il Cancelliere del Reich tedesco, ritengono giunto il momento di confermare con un Patto solenne gli stretti legami di amicizia e di solidarietà che esistono fra l’Italia fascista e la Germania nazionalsocialista. Il popolo italiano ed il popolo tedesco, strettamente legati tra loro dalla profonda affinità delle loro concezioni di vita e dalla completa solidarietà dei loro interessi, sono decisi a procedere, anche in avvenire, l’uno a fianco dell’altro e con le forze unite per la sicurezza del loro spazio vitale e per il mantenimento della pace. Su questa via indicata dalla storia, l’Italia e la Germania intendono, in mezzo ad un mondo inquieto ed in dissoluzione, adempiere al loro compito di assicurare le basi della civiltà europea“.