Nell’agosto 1942 il Regio Esercito partecipa all’Operazione Barbarossa, scattata il 21 giugno dell’anno precedente. Siamo sul fronte russo e l’avanzata dell’Asse è inarrestabile. Ma sul Don accade qualcosa…
In un’ansa del fiume, nella piccola località di Isbuscenskij, il Raggruppamento truppe a cavallo “Barbò” partecipa ad una spettacolare azione contro l’Armata Rossa. I sovietici hanno infatti lanciato una controffensiva il 20, mettendo a dura prova la Divisione fanteria “Sforzesca” e penetrando le linee italiane. I cavalieri del Raggruppamento “Barbò” (700 uomini del Reggimento “Savoia Cavalleria”, del Reggimento “Lancieri di Novara”, del Reggimento artiglieria a cavallo “Voloire”) vanno all’attacco alle prime luci del giorno 24. Contro di loro due battaglioni siberiani della 304° Divisione di fanteria sovietica, appostatisi non molto distante dagli acquartieramenti italiani. La battaglia inizia quando un drappello di cavalieri scorge, per caso, il nemico nascosto in un campo di girasoli.
La carica si esaurisce attorno alle 9 del mattino. Sono 32 i cavalieri rimasti uccisi, 59 i feriti. L’Armata Rossa invece lascia sul campo oltre 150 morti e 600 prigionieri, senza contare diverso materiale bellico.
___________________________
Fonte immagine di sfondo: qui