Robert Gerard Sands, detto Bobby, è stato un attivista nordirlandese della Provisional IRA, una delle fazioni in cui si divise l’IRA (Irish Republican Army), organizzazione paramilitare separatista sorta nel 1919. Nato nel 1954 a Belfast, nel quartiere di Rathcoole, a maggioranza protestante e lealista, ossia filo-inglese, Bobby Sands, nell’ottobre del 1972, venne fermato e condannato per la detenzione di quattro pistole. Uscito di prigione, nel 1977 venne ritenuto nuovamente colpevole di possesso illegale di armi. Fu condannato a 14 anni di carcere. Dopo aver trascorso circa un mese nella Crumlin Road Gaol, venne trasferito nel penitenziario di Long Kesh, soprannominato “Maze”, ossia “labirinto”, perché la nuova ala della struttura era composta da otto edifici di un piano a forma di H.
Prima del 1976 ai militanti dell’IRA era garantito lo status di prigionieri politici ma, in nome di una ferma strategia di “non compromesso”, la “Lady di Ferro” Margaret Thatcher, all’epoca primo ministro del Regno Unito, scelse di abolire questo privilegio. I carcerati di Maze, equiparati ai delinquenti comuni, in segno di protesta contro tale decisione e contro le violenze che subivano da parte delle guardie (denunciarono di venire picchiati anche nel percorso per giungere alle latrine), organizzarono diverse azioni di protesta. Tra il 1980 e il 1981, vennero organizzati due scioperi della fame: il primo, nell’ottobre del 1980, coinvolse sette detenuti e durò 53 giorni, il secondo cominciò il primo marzo 1981 e terminò ad agosto. Bobby fu il primo a rifiutare di nutrirsi. Per provocare maggiore partecipazione e indignazione, si decise che i dimostranti avrebbero dovuto dare il via allo sciopero singolarmente, a intervalli di tempo prestabiliti o alla morte di uno dei compagni impegnati.
Le richieste per porre fine alle agitazioni erano cinque: indossare vestiti propri, non svolgere lavori carcerari, poter ricevere posta e partecipare ad attività ricreative, avere diritto di associazione con gli altri prigionieri durante le ore d’aria e vedersi riconosciuta la remissione di metà della pena da scontare. Durante questo periodo, il 20 marzo, morì un membro del Parlamento britannico, Frank Maguire. Per l’elezione del sostituto, il Sinn Féin, il Partito repubblicano, il Social Democratic Labour Party e il fratello del defunto scelsero di candidare proprio Sands che, il 9 aprile, vinse le consultazioni, divenendo un membro del Parlamento.
La sua carica, però, durò meno di un mese. Il 5 maggio, dopo 66 giorni di digiuno, il cuore dell’uomo, ormai sfinito e scheletrico, smise di battere. Fino ad agosto, a Maze si lasciarono morire di fame altri nove detenuti. La Thatcher ricevette dure critiche da tutto il mondo, ma commentò la morte di Sands con sarcasmo: “Bobby Sands era un criminale. Ha scelto di togliersi la vita. Una scelta che l’organizzazione alla quale apparteneva non ha concesso a molte delle sue vittime
Nel romanzo autobiografico sulla sua vita, che scrisse in carcere, Sands disse: “Ero soltanto un ragazzo della working class proveniente da un ghetto nazionalista, ma è la repressione che crea lo spirito rivoluzionario della libertà. Io non mi fermerò fino a quando non realizzerò la liberazione del mio paese, fino a che l’Irlanda non diventerà una, sovrana, indipendente, repubblica socialista”.