Caterina II è stata una donna di potere di rara intelligenza, un’europea ante litteram, una generosa mecenate e una grande riformatrice.
Un’intellettuale che sosteneva l’arte, la letteratura, i filosofi e le idee del mondo illuminista. Ammirava Voltaire, Diderot e D’Alambert. Protagonista di significative riforme politico-amministrative all’interno e dell’ingrandimento dell’impero all’esterno.
Ma era anche una donna animata da possenti sentimenti, da forti pulsioni sessuali, da un prorompente erotismo. Lungimirante, sceglieva i suoi amanti non solo in base alla loro prestanza fisica, ma anche per i loro meriti intellettuali e le loro potenzialità personali. In effetti Caterina trasformava i suoi amanti in alleati privilegiati, li faceva suoi consiglieri e li spingeva a dare il meglio di sé per conferire loro alte funzioni dove esprimere pienamente le loro qualità.
Le si attribuiscono 22 amanti, di ci cui 12 storicamente accertati. Di origine tedesca, Caterina sposa il nipote di Pietro il grande, che diventerà zar col nome di Pietro III. Non poteva capitare peggio: il marito è impotente e psicopatico. Così nel 1762 con il sostegno della guardia imperiale, ben preparata dal suo amante del momento l’ufficiale Grigorij Orlov, fomenta un colpo di Stato. Toglie di mezzo il marito e assume direttamente il potere che terrà per 34 anni fino alla sua morte nel 1796.
Una donna decisa in politica. Come lo sarà nella sua vita privata, popolata di amanti e situazioni piccanti. Ecco, in effetti, come procedeva quando un bel ufficiale attirava le sua brame.
Una delle sue dame di compagnia invitava a cena a casa sua l’eletto. L’imperatrice poi vi si recava “per caso” e si intratteneva col nuovo venuto, verificando se era degno dell’imperiale attenzione. Se il giudizio risultava positivo, l’aspirante “favorito” avrebbe il giorno dopo ricevuto la visita del dr. Rogerson, medico scozzese di corte, per un bilancio generale di salute e di igiene.
A volte un‘altra dama di compagnia, la contessa Bruce, poteva sacrificarsi “collaudando” personalmente l’aspirante amante e facendo della prova un rapporto dettagliato a Caterina! Se la performance era stata soddisfacente, veniva predisposto per il felice vincitore un appartamento nel palazzo imperiale con camera da letto comunicante con quella dell’imperatrice.
Molti degli amanti di Caterina furono uomini di alto livello come, ad esempio, Stanislas Poniatowski, futuro re di Polonia o Grigorij Potëmkin, destinato a diventare uno degli uomini più potenti di Russia o il conte Grigorij Orlov, il regista del colpo Stato che detronizza Pietro III ecc…
L’interesse per le vicende private di Caterina non si è mai affievolito, tanto che di recente la prestigiosa fabbrica artigianale Henryot ha presentato al teatro dell’Opera di Parigi la ricostituzione perfetta di due mobili di quella che costitutiva “la stanza erotica” dell’imperatrice. Una poltrona e un tavolino dove i riferimenti al sesso sono per la verità molto espliciti e realisti: niente insomma è lasciato alla fantasia!
Manufatti ricostituiti sulla base di cliché avventurosamente recuperati. Gli storici russi tuttavia negano, probabilmente per proteggere l’immagine della loro grande imperatrice, che sia mai esistita una stanza erotica di Caterina, stanza semmai attribuibile ad altri personaggi storici. Per altri studiosi invece le cabinet érotique era assolutamente compatibile col poderoso appetito sessuale dell’imperatrice e con l’atmosfera di spinto erotismo che aleggiava nei suoi appartamenti privati.
(Fonte immagine di sfondo: foto di jacqueline macou da Pixabay)