Alle origini del moderno servizio segreto britannico, fondato nel 1909 per riprendere una gloriosa tradizione che risaliva al XVI secolo e a sir Walsingham, si trova una bizzarra figura di giornalista, romanziere e avventuriero che per molto tempo tentò di convincere le autorità di Londra che le spie tedesche infiltrate nel paese fossero a migliaia. Si trattava però di sue esagerazioni letterarie. Stiamo parlando di William Tufnell Le Queux, che già nel 1905 fece circolare documenti artefatti ottenuti, a suo dire, da un ufficiale d’intelligence tedesco, sedicente “Herr N.”, in contrasto col Kaiser Guglielmo II.
Vi si parlava di “un esercito di spie tedesche” disseminato in Inghilterra, nonché di dirigibili Zeppelin, questi per la verità già noti. Gli alti ufficiali del War Office non lo ascoltarono e lui tornò alla carica con un romanzo fantapolitico, pubblicato a puntate sul quotidiano “Daily Mail” a partire dal 19 marzo 1906 e intitolato, con arie da profezia, “L’invasione del 1910”. Vi si immaginavano lo sbarco tedesco in Gran Bretagna e la susseguente avanzata dell’armata del Kaiser fino a Londra, grazie alla massiccia opera di spie preesistenti.
In seguito, sfruttando il compenso del suo editore, lo scrittore viaggiò in Europa e Medio Oriente, a suo dire “comprando” informazioni con una estesa opera di corruzione fra diplomatici e mercanti. Lavorando di fantasia sulla reale competizione strategica, soprattutto in campo navale e commerciale, fra Germania e Gran Bretagna, nel gennaio 1909 Le Queux fece uscire il suo nuovo romanzo “Spie del Kaiser: complottando per la caduta dell’Inghilterra”, in cui dava credito all’ipotesi che fossero ben 5mila le spie tedesche presenti sull’isola di Sua Maestà. Il romanzo finì col suggestionare il colonnello James Edmonds, che propose a Le Queux di utilizzare alcuni episodi del libro, facendoli passare per veri, redigendo un rapporto da inoltrare al governo.
La nascita dell’intelligence britannica? Quel documento “trovato” sul treno…
In due riunioni preliminari a Westminster, il 30 marzo e il 20 aprile 1909, Edmonds perorò la causa della formazione di un servizio segreto specializzato alla presenza dei ministri dell’Ammiragliato, degli Interni e delle Poste, nonché del capo di Scotland Yard. La decisione di fondare il “servizio” arrivò dopo che in una terza riunione, il 12 luglio, fu esaminato un documento tedesco con dettagliati piani d’invasione delle isole britanniche. Il documento era stato “trovato” da un viaggiatore francese sul treno Amburgo-Spa, grazie a un pazzesco e fortuito scambio di valigie con una spia tedesca.
Oggi si ritiene che il documento fosse stato fabbricato da Edmond, Le Queux e altri loro sodali per spingere infine il governo inglese a fondare, il 24 luglio 1909 il Secret Service Bureau. Esso fu subito suddiviso in una branca per il controspionaggio interno, affidata alla guida del capitano Vernon Kell e nota dapprima come MO5, in seguito MI5, e un ramo di spionaggio estero, l’M1C in seguito divenuto MI6, il cui primo direttore fu il capitano Mansfield Smith Cumming. Sulla scia di romanzi fantasiosi, iniziava così la scia novecentesca delle spie di Sua Maestà britannica, a sua volta rinnovata mezzo secolo dopo da un altro romanziere, lo Ian Fleming egli stesso ex-007, cantore delle imprese di James Bond.