Principessa Sissi: la vera e triste vita dell’imperatrice d’Austria

La figura della principessa Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach e del suo amore con l’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe è stata resa immortale dalla pellicola del 1955 La principessa Sissi, diretta da Ernst Marischka con protagonista Romy Schneider.

L’idillio tra Francesco Giuseppe e la principessa, emerge dalla corrispondenza da Vienna del giornalista britannico Thomas O’Brien, testimone – il 22 aprile 1854, allo scalo fluviale di Nussdorf, sul Danubio – dell’arrivo della prescelta di Franz su un battello a vapore: “L’imperatore s’è precipitato a bordo e, alla presenza di una vasta folla, ha abbracciato e baciato teneramente la sposa. Il giovane monarca si è abbandonato totalmente ai suoi sentimenti. Non le ha lasciato le mani finché non l’ha aiutata a salire nella carrozza”.

Ma, nella realtà, la romantica Sissi non fu felice fino in fondo di quel matrimonio. Non sopportava il clima soffocante della corte, come dimostra il verso di una sua poesia: “Mi sono svegliata dall’estasi che teneva prigioniero il mio spirito, e maledico invano questo baratto, con il quale ti ho perduta, Libertà”.

Principessa Sissi: la tragica perdita dell’amato figlio e la morte

Non era il sentimento per lui il problema, ma quanto soffrisse delle sue assenze per gli impegni di Stato, così come del carosello di riti e doveri di palazzo, conditi dalle chiacchiere delle dame che la giudicavano una provinciale inadeguata al suo ruolo. A questo si aggiunse il dramma della perdita del figlio maschio, Rodolfo, suicidatosi  con la sua amante, la diciassettenne Maria Vetsera, nel piccolo paese di Mayerling, forse a causa dei contrasti con il padre. Un dolore dal quale Sissi non si riprese mai.

Anche la sua morte fu tragica. Morirà accoltellata al cuore da un anarchico italiano, Luigi Luccheni, mentra passeggiava sul lungolago di Ginevra, in Svizzera, il 10 settembre del 1898.

Elisa Filomena Croce

Classe 1990. Laureata in Storia presso l'Università degli Studi di Milano, specializzazione in storia socio-religiosa del mondo antico. Appassionata di archeologia sperimentale. Attualmente caporedattrice e autrice di articoli su riviste di Storia.

Articolo Precedente

Il nome segreto di Roma. Che non si poteva rivelare

Articolo successivo

Fortezza Svevo-Angioina di Lucera: un insediamento strategico