Quei francobolli… da mondiale

Tra i francobolli coloniali di mio zio ho trovato questi, senza timbri, relativi ad un mondiale di calcio, ma non ho capito di quale anno. Sapete aiutarmi?

Elena Scanzi, Vico Equense (NA)

È un’emissione del 1934 e si riferisce ai mondiali di calcio che si svolsero quell’anno, tra la fine di maggio e l’inizio di giugno, proprio in Italia. Il campionato precedente, quello del 1930, si era svolto in Uruguay ed era stato vinto dai padroni di casa (l’Italia non aveva partecipato). Questi ultimi non erano però presenti nel 1934 e non poterono difendere il titolo.

Mussolini e il suo regime, che vedevano nella manifestazione una buona vetrina, supportarono ampiamente l’evento, che si svolse a Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Torino e Trieste. Le squadre in lizza erano 16 e si procedette a eliminazione diretta. Primi avversari degli italiani furono gli Stati Uniti, battuti agevolmente per 7 a 1. Ci toccò poi vedercela con gli ostici spagnoli e dovemmo giocare due partite per superarli: dopo l’1-1 del primo incontro, passammo infatti con un 1-0.

In semifinale bastò 1 gol, anche se contestato, per superare gli austriaci, mentre la Cecoslovacchia batteva la Germania nazista per 3-1. La finale vide opposti italiani e boemi. Questi ultimi, fortissimi, si portarono in vantaggio quando mancavano solo 15 minuti alla fine della partita. Ma gli azzurri pareggiarono 6 minuti dopo, con Orsi. Si andò ai supplementari e la situazione si sbloccò al 95’, quando Schiavio, attaccante del Bologna, segnò il gol della vittoria italiana. Fu l’inizio di una serie vincente, perché gli azzurri si aggiudicarono anche le olimpiadi di Berlino del 1936 (battendo l’Austria 2-1) e il mondiale del 1938, svoltosi a Parigi, superando l’Ungheria per 4-2.

 

E TU? MANDACI LA TUA STORIA DI FAMIGLIA: LA PUBBLICHIAMO!

Redazione Conoscere La Storia

Conoscere La Storia vuole raccontare la storia agli appassionati, anche ai meno esperti, con semplicità, chiarezza e immediatezza.

Articolo Precedente

La rievocazione storica è un’arte. Molto impegnativa

Articolo successivo

28 marzo 1960: il primo cardinale di colore nella storia